Rimozione Tatuaggi
Il trattamento
La richiesta di rimozione dei tatuaggi sta conoscendo una fase di forte crescita; in media una persona su due desidera cancellare i propri tatuaggi dopo circa 10 anni. Ciò è spiegabile con l’inevitabile cambiamento delle mode e dello stile o semplicemente con il passare del tempo, che modifica la percezione di sé stessi.
Attualmente la rimozione dei tatuaggi viene eseguita con laser Q-S, ovvero strumenti che producono un impulso laser di brevissima durata (nanosecondi, cioè alcuni miliardesimi di secondo).
Gli impulsi distruggono le cellule entro le quali sono accumulati i granuli di pigmento, spezzandoli in frammenti (da 10 a 100) più piccoli che, nel corso dei giorni e/o delle settimane successivi, vengono smaltiti nei liquidi corporei e/o da cellule migranti della pelle. Ripetuti trattamenti, distanziati da un congruo periodo di tempo (in genere un mese), consentono quindi di perseguire la progressiva, spontanea scomparsa del tatuaggio.
Durata
Mediamente, una decina di minuti.
Anestesia
Locale mediante applicazione di crema anestetizzante.
Risultati
Nel migliore dei casi, a completamento del ciclo di trattamento potrà rimanere, in corrispondenza del tatuaggio rimosso, una sorta di ombra chiamata “fantasma del tatuaggio”. Essa potrà permanere alcuni anni o anche per sempre.
Post trattattamento
Fastidio o bruciore nelle prime 24 ore. Formazione di croste e bollicine sulla pelle trattata nei primi 3-10 giorni. Applicazione di unguenti antibiotici sulla parte trattata fino alla guarigione (3-10 giorni). Per 15 giorni: rossore della pelle. Per 1 mese: evitare la diretta esposizione della cute trattata al sole e alle temperature estreme.
Possibili complicazioni
Infezioni cutanee, ovvero herpes virus (i portatori sani devono assumere farmaci antivriali prima dell’intervento) e infezioni batteriche (consigliato l’utilizzo di unguenti antibiotici dopo l’intervento). Le infezioni sono possibili a seguito di qualsiasi procedura traumatica eseguita sulla pelle e i farmaci sopra riportati sono generalmente, ma non sempre, sufficienti per prevenirle, col rischio di produzione di cicatrici. Infine, possono comparire eritema persistente e/o discromie (ipo o iper pigmentazione delle cute trattata): possono essere provocate, nel corso delle prime settimane successive al trattamento, dalla diretta esposizione al freddo eccessivo o a eccessive fonti di calore e al sole troppo forte.